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IL SALTO

LA RIFLESSIONE DEL GIORNO: 
Appena prima della realizzazione di un Grande Sogno, c’è sempre un Grande Salto. 
Hai già individuato il tuo? 😉

Limiti

limiti

IL CONSIGLIO DEL GIORNO:
Impara ad accettare i “NO” della tua vita.
Anche i divieti sono necessari per trovare la strada giusta

Perché ci capita di invidiare gli altri e perché in realtà è tutta una grande paranoia

Quante volte ti è capitato di pensare che nella tua vita non arrivano mai le occasioni giuste mentre nella vita degli altri sembrano sempre accadere cose miracolose che svoltano tutto? L’amica X che ti parla del nuovo lavoro che ha ottenuto martedì scorso, la collega che ti dice che finalmente dopo 3 anni il fidanzato le ha chiesto di sposarla, il fornaio che dice che andrà in ferie ai Caraibi. E tu? Tu niente… solita vita, soliti sbattimenti, solite cose.

Perché succede?

Davvero sei più sfigato degli altri e hai la nuvoletta di Fantozzi sulla testa o le cose stanno diversamente e c’è qualcosa che ti sta sfuggendo?

Qualche giorno fa, durante la mia meditazione quotidiana, mi è venuto in mente questo Psycofumetto….

la torta

La storia è semplice: l’omino desidera una torta, decide di prepararsela e la mette in forno, ma poi, durante l’attesa necessaria per farla cuocere, si secca e se ne va. Quando il timer suona perché la torta è finalmente pronta non c’è nessuno a gustarla, soprattutto non c’è l’omino che tanto l’aveva desiderata.

Questo succede perché l’omino in questione dimentica che per raggiungere un risultato (che nel suo caso è avere la torta pronta) il processo si divide in due tempi: c’è la preparazione, ma dopo… c’è L’ATTESA.

Solo che, a livello sociale, dell’attesa non ne parliamo mai o comunque ne parliamo sempre in maniera distorta.

Ecco quindi i 3 motivi che favoriscono questa lieve sensazione di invidia (falsata) che senti a volte dentro di te:

  1. Di solito si parla dei risultati e non dei processi: restando nella metafora della torta, sarà molto più facile che gli altri vengano a raccontarti pieni di entusiasmo della torta che oggi stanno mangiando e difficilmente ti diranno che per poterla mangiare hanno dovuto aspettare un bel po’ e che durante l’attesa hanno avuto dubbi, momenti di noia e di spossatezza e che restare e aspettare è stata una parte importantissima del processo necessario per poi poter gustare quella torta di cui oggi ti parlano. 
  2. Noi stessi sopravvalutiamo i risultati degli altri e sottovalutiamo i nostri processi: anche se nessuno ci venisse mai a raccontare nulla, abbiamo tutti la tendenza a notare di più le torte che gli altri stanno già mangiando rispetto a quelle abbiamo in forno noi. Così, anche se intorno a te ci sarà gente che la torta l’avrà quasi finita, per te sarà comunque più “visibile” di quella che tu stai ancora attendendo si prepari e questo ti farà sentire in qualche modo inferiore.
  1. Gli altri parlano delle torte che stanno mangiando oggi e raramente confessano di non averne mangiate diverse per incapacità di attendere: normalmente, nei discorsi condivisi, si cerca sempre di raccontare qualcosa di positivo di sé, per darsi un certo tono. E’ difficile trovare qualcuno che a cuore aperto ti racconterà delle torte che ha abbandonato nel forno perché non ha avuto la pazienza e la costanza di attendere il suono del timer. Al tuo orecchio arriveranno i racconti dei successi altrui mentre i tuoi occhi saranno lì fissi sulle innumerevoli torte che hai abbandonato nei forni della tua vita in passato. La tua percezione della realtà si altererà quando sentirai parlare dell‘amica X che ha ottenuto il lavoro e che non ti dirà che per riuscirci ha inviato più di 10 curriculum al giorno per 7 mesi vivendo sul divano di casa di sua zia, o quando la tua collega ti dirà che sta per sposarsi senza però raccontarti del dolore che attraversato per riuscire ad accettare che il suo ex non fosse l’uomo giusto per lei e quindi lasciarlo, condannandosi ai successivi 2 anni di solitudine estrema. Così come non saprai mai di tutte le volte in cui il fornaio ha dovuto rinunciare alle vacanze per potersi permettere quest’anno i Caraibi e di quanti litigi sta ancora affrontando con sua moglie, che invece voleva andare alle Maldive visto che sarà l’unico viaggio che faranno per i prossimi 6 anni.

Ed è così che si crea quel meccanismo falsato ed erroneo che è l’invidia, o, detto in termini tecnici, “il rosicamento”, per cui pensi che gli altri stiano meglio di te e che tu sia l’unico a non mangiare torte o a fare tanta fatica per mangiarne una.

In questi momenti, l’errore più grande che potresti fare è iniziare a vagare freneticamente alla ricerca di torte già pronte da ingurgitare.

L’autoinganno che potrebbe ulularti in testa suonerebbe più o meno così: “Lo vedi? Gli altri stanno tutti già mangiando mentre tu stai qua a perdere tempo! Adesso la smetti di sognare le tue cavolate, ti alzi e vai alla ricerca della prima torta da mangiare!”.

Ma questo, come abbiamo detto è un errore di percezione.
Perché se è vero che qualcuno si trova la torta pronta in tavola (e comunque, dopo averla terminata, anche lui/lei dovrà imparare a cucinare) è vero soprattutto che per la maggior parte di noi l’unico modo per mangiare torte è cucinarle e poi sapere attendere che siano pronte.

Quindi, invece di morire di invidia e frustrazione, se le cose nella tua vita in un qualche campo non stanno andando esattamente come vorresti, prova a farti delle domande più sane e più realistiche che possano davvero aiutarti a raggiungere i risultati che stai perseguendo: 

  1. C’è davvero una torta nel forno o sto aspettando invano? Ho fatto le cose necessarie per raggiungere quel determinato risultato? Ho fatto già tutto quello che sapevo di dover fare, messo in atto tutte le ispirazioni che avevo avuto, osato lì dove sapevo di dover osare? Oppure ho omesso qualche ingrediente importante?
  2. Se ho fatto tutto quello che serviva, ho aspettato per il tempo necessario? O sto fuggendo proprio nel momento in cui invece il processo richiede di aspettare?
  3. E nel frattempo che aspetto, c’è qualcos’altro che posso fare?

Ricorda: perdiamo più occasioni per incapacità di attendere che per incapacità di fare. L’attesa non è un optional è parte del processo.
Impara ad attendere 😉

 


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I 3 PACCHI DI FARINA

panenero

RIFLESSIONE DEL GIORNO:
Puoi avere quanti pacchi di farina vuoi, ma se non ti lavi le mani, il tuo pane verrà sempre sporco.
In altri termini: nella vita ti arriveranno diverse occasioni per cambiare le cose, ma se le vivrai sempre con gli stessi vecchi, malsani e ripetitivi schemi mentali, alla fine, la tua vita non cambierà.

Dai una “lavatina” ogni tanto 😉